Una dieta sbagliata può alimentare la patologia
Dott. Eligio Boccia
specialista in Nefrologia
Per Calcolosi Renale si intende la presenza di un calcolo di dimensioni variabili, contenuto all’interno delle cavità escretrici del sistema urinario, dai calici renali all’uretra.
I calcoli renali sono dei depositi di consistenza dura che si formano per precipitazione dei sali minerali contenuti nelle urine (calcio, ossalato, fosfati ed acido urico). La formazione di un calcolo è favorita dall’aumento della concentrazione di questi elettroliti o dalla riduzione del liquido che li tiene in soluzione (scarso volume di urine).
La colica renale è abitualmente determinata da una distensione acuta della via escretrice, secondaria alla ostruzione provocata da calcoli urinari e si associa ad una sintomatologia abbastanza tipica: il dolore lombare, talora associato a distensione dell’apparato urinario, insorto in maniera lenta e progressiva.
Tale patologia è più frequente in caso di eventuale familiarità per patologie urologiche concomitanti, quali diverticolosi dei calici renali, rene a spugna midollare, cisti renali, duplicità ureterale, stenosi uretrali, rene “a ferro di cavallo”, stenosi del giunto pielo-ureterale, ureterocele.
Varie patologie sistemiche possono determinare una calcolosi urinaria quali malattie infiammatorie intestinali (M. di Crohn e Rettocolite Ulcerosa), ipertiroidismo, iperparatiroidismo, alterazioni metaboliche.
L’uso di particolari farmaci può indurre, con diversi meccanismi di azione, la formazione di calcoli.
Una dieta incongrua può favorirne lo sviluppo, soprattutto in pazienti predisposti geneticamente.
Un’unica raccomandazione trova un consenso unanime da parte dei medici: per contrastare la formazione dei calcoli renali è fondamentale mantenere idratato l’organismo, assumendo le giuste quantità di liquidi con la dieta.
In questo modo le sostanze presenti nelle urine vengono maggiormente diluite, per cui minori sono le possibilità che precipitino e si aggreghino nei calici e nella pelvi renale.
Naturalmente è importante non esagerare: l’apporto idrico deve sempre essere proporzionato al tenore dell’alimentazione e all’attività fisica, e mai esagerato (oltre al rischio di squilibri idroelettrolitici, il conseguente iper-lavoro di filtrazione renale potrebbe danneggiare la funzionalità renale in individui predisposti).
L’anamnesi deve far parte della diagnosi iniziale della calcolosi urinaria.
L’ esame obiettivo è necessario per escludere tutte quelle patologie che possono presentarsi con sintomi simili ad una colica renale e in particolare quelle che possono mettere a repentaglio la vita del paziente (neoplasie, aneurisma dell’aorta addominale, ecc,).
L’esame delle urine permette di rilevare parametri che possono essere di aiuto per un primo orientamento nella diagnosi di calcolosi renale e fa parte della valutazione iniziale.
Gli esami ematici indispensabili per valutare la funzionalità renale e ricercare eventuali fattori di rischio metabolici per la calcolosi urinaria sono rappresentati da Creatininemia, Proteina C-reattiva, Emocromo con formula, Sodiemia, Potassiemia, Calcemia, Fosforemia e Uricemia.
Successivamente si ricorre ad esami più specifici, quale pH urinario, Calciuria, Fosfaturia, Ossaluria, Citraturia.
L’urinocoltura con antibiogramma permette di rilevare l’eventuale presenza di una infezione urinaria e di impostare una terapia adeguata.